ROCCO: Testimone silenzioso di profonda umanità
Quando ci è giunta la notizia che Rocco Caputo ci aveva lasciato, siamo rimasti tutti senza parole: ha lasciato in noi un vuoto, il vuoto di una persona sulla quale sapevi di poter contare, il vuoto di un amico. Molti anni fa diede la sua disponibilità a fare volontariato al centro di ascolto Caritas e iniziò a mettersi al servizio dei più fragili anche in questo modo: ora ascoltando chi arrivava, ora mettendo a disposizione le sue conoscenze per confronti e nuovi progetti. Nel servizio era un uomo di poche parole, riservato, trovava il tempo per ognuno testimoniando una profonda umanità. Ricordo anche l’estrema fatica con la quale mi informò che Eugenio (volontario e amico) aveva avuto un grave incidente e con quale delicatezza un mese dopo raccolse come un testimone prezioso l’impegno di registrazione dei dati che fino ad allora aveva fatto l’amico. Da allora non si contavano più le mattine che passava in Caritas: arrivava in silenzio e si metteva al lavoro, aveva sempre per ognuno un saluto attento e quando parlava della famiglia, dei figli e dei nipoti gli si illuminavano gli occhi. In Caritas tutti hanno mille ricordi belli, che cerchiamo di riassumere in questo ricordo corale che esprime anche il grazie di tutto il centro d’ascolto e la Caritas per ognuno e per il tanto che ha fatto, dietro le quinte, per tante persone e tante famiglie della nostra città.
“Rocco è stato un amico…– spiegano Donatella Graziani e Francesco Bacchetta, (due volontari) –. Tra le sue doti: l’altruismo e la disponibilità a collaborare con gli altri, trasferendo volentieri le proprie conoscenze ed esperienze, senza reticenze e sempre nell’ambito di una dialettica corretta e garbata. Ci mancherà il suo sorriso, la disponibilità alla battuta, la pacca sulle spalle; ci rimane il suo bel ricordo”
“Era uno di noi – aggiunge Luisa Casazza (un’altra volontaria) –: persona attenta all’ascolto, ma riservata nel chiedere, responsabile e capace nel proporre soluzioni. Quando tornava a casa portava in cuore il peso e la sofferenza di alcune situazioni, che avrà cercato di lenire con il calore della sua famiglia e ultimamente con la gioiosa allegria dei nipoti. Lo ringraziamo per la dedizione e la profondità nell’aiutare il prossimo”
Bruna Pilastrini , sempre del Centro d’ascolto, ricorda “la sua gioia quando, nel giro di pochi giorni, è diventato nonno due volte. Lo scorso anno è stato per me molto doloroso e in quel periodo riuscivo a parlare con lui dei miei timori e mi ‘sollevava’ parlando anche di se stesso. Ora anche lui fa parte del mio personale bagaglio di persone da non dimenticare”. Un’altra volontaria di nome Bruna Spada ricorda “la sua leggerezza, la sua capacità di risolvere i problemi, senza drammatizzare. Questo è l’insegnamento che Rocco mi ha lasciato”. “Ti aspetto ancora nella tua postazione in Caritas – si lascia andare a un messaggio quasi personale Elisabetta Barboni, sua ‘collega’ negli ascolti e in segreteria del Cda – Rocco, uomo saggio e buono, lasci un grande vuoto. Mi mancherai”.
Raffaella Bazzoni e tutti gli amici della Caritas