Cos’è l’osservatorio delle povertà
Ci sono vite che accadono ma che non esistono: come le vite dei poveri che nessuno racconta. Sono vite invisibili, anche se si svolgono per strada: sono vite ai margini che troppo spesso passano inosservate. Ricordarle, descriverle, testimoniarle e il primo passo per farle esistere e andare oltre la percezione della realtà , per capire perche e come si svolgono, chi coinvolgono.
L’Osservatorio delle povertà e delle risorse (OPR) è lo strumento della Chiesa diocesana che permette alle comunità cristiane di conoscere il volto e i contorni delle differenti forme di povertà e di ingiustizia presenti sul territorio. Indica la direzione verso cui impegnarsi per promuovere il cambiamento e la propria conversione, valorizzando le risorse esistenti.
Comprendere le dinamiche delle povertà (economiche e non) e approfondire come queste si sviluppano, permette di capire e prevenire i fenomeni di disagio sociale ed intervenire per porvi rimedio; progettare un aiuto che vada oltre al bisogno contingente dell’oggi e accompagnare al reinserimento sociale.
CHE COS’È L’OSSERVATORIO
“Dobbiamo (…) acquisire una adeguata competenza nella lettura dei bisogni, delle povertà, dell’emarginazione: un osservatorio permanente, capace di seguire le dinamiche dei problemi della gente e di coinvolgere direttamente la comunità ecclesiale in modo scientifico, non dovrebbe mancare in nessuna chiesa locale”. (CÈI, Nota pastorale “La Chiesa in Italia dopo Loreto”, 1985, n. 22).
L’OPR è strumento ed espressione di ogni Chiesa locale e ha il compito di mettere in luce le situazioni di vulnerabilità presenti sul territorio. Al contempo permette di rilevare il sistema di risposte disponibili per offrire sostegno a coloro che vivono in una situazione di marginalità .
La funzione dell’Osservatorio e , quindi, quella di leggere, in modo sistematico, i cambiamenti delle povertà cogliendo i fenomeni sul nascere. Offrendo così un discernimento basato sull’attenzione agli ultimi e permettendo la prevenzione di situazioni che rischierebbero di diventare ancora più gravi.
L’osservazione profetica della Chiesa e alla base di una progettualità che va oltre l’emergenza, che vede negli ultimi non dei beneficiari passivi, ma dei protagonisti attivi. In questo modo, gli ultimi diventano risorsa per il territorio e per la comunità che vivono ed animano.
Osservare, dunque, e un impegno costante al servizio della comunità al fine di promuovere, progettare e sviluppare processi di animazione sul territorio e nelle comunità stesse.